La memoria intesa come azione è alla base del corposo ed emozionante progetto, ideato da Maurizio Matrone, che porta in particolare alle nuove generazioni le vicende della Uno Bianca: la strage più diffusa sul territorio – tra Bologna, la Romagna e Pesaro – e più duratura nel tempo – dal 1987 al 1994 – che la storia della Repubblica ricordi.
I nuclei fondanti del progetto, che si dispiega da novembre 2025 a gennaio 2026, sono:
l’
archivio di storia pubblica partecipata – il sito
www.unobianca.it – che (r)accoglie in diversi possibili formati (foto, audio, video e testo) i ricordi di cittadine e cittadini tramite un form in home page;
le mostre (in Biblioteca dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna “Uno Bianca – Identikit: i volti della paura”; in Sala D’Ercole a Palazzo d’Accursio “Uno Bianca – Memorie da una città ferita”; al MAMbo “Uno Bianca_Bianco e Nero. Sette anni e mezzo di terrore negli scatti di Luciano Nadalini”; all’Archivio di Stato “Uno Bianca – Documenti da un processo”);
gli incontri (“Come si storicizza un fatto di cronaca? Storici e archivisti a confronto” all’Archivio di Stato; “I giornalisti e la narrazione della Uno Bianca”, “Identikit, un laboratorio per le scuole d’arte”, “Dietro le quinte dei delitti: l’identikit è dare un volto alle paure della gente” e “Narrativa e cronaca nera, come si racconta un fatto realmente accaduto?”, tutti all’Assemblea legislativa della Regione Emilia Romagna);
gli spettacoli di teatro (“Storia Nera della Uno Bianca”, “Gli infedeli, storie e domande della Uno Bianca” e “Uno bianca Reload” alla Sala Centofiori);
le proiezioni (“Uno Bianca, Mirare allo Stato” con correlati incontri e dibattiti, alla Sala Centofiori).
Il progetto Uno Bianca è una chiamata alla memoria dal punto vista della società civile, e come Comunicamente siamo onorate di curare la comunicazione e l‘ufficio stampa.